Il 4 novembre l’Italia ricorda l’Armistizio del 1918 a Villa Giusti, che consenti’ agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. In pari data terminava la Prima Guerra Mondiale e, per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria, sempre il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel Sacello dell’Altare della Patria a Roma. Questo e’ il motivo perche’ oggi si celebrano l’Unificazione e le Forze Armate. Per molta parte della popolazione civile, che non ha conosciuto la guerra e cio’ che comporta, giovani e meno giovani, tutto cio’ puo’ sembrare lontano e poco sentito a livello emotivo, e questo, a mio parere, e’ in fin dei conti estremamente positivo e lusinghiero per noi militari, che serviamo l’Italia in armi. Significa che il sacrificio dei tanti caduti, affrontando un conflitto bellico, ha ottenuto il risultato sperato, cioe’ la salvaguardia della sicurezza e della pace delle generazioni successive, tutto affinche’ la guerra fosse dimenticata. In alcuni post che ho leggo oggi qui su facebook, in memoria della giornata del 4 novembre, sono riportate parole di disappunto sul fatto che il militare e’ apprezzato in tempo di guerra e dimenticato durante la pace. A mio avviso, non importa, anzi ben venga che le Forze Armate siano passate in secondo piano nell’attenzione dell’opinione pubblica, perche’ questo vuol dire che il nostro lavoro e’ utile e continua a servire al Paese. Perche’ la vera missione delle Forze Armate non e’ fare la guerra, ma assicurare la pace, il benessere, la tranquillita’ al nostro popolo, a costo di sacrifici quotidiani, fino dell’estremo. E’ essenziale per noi che ne abbiamo fatto parte, e deve renderci orgogliosi, avere la consapevolezza che il nostro lavoro e’ stato ed e’ importante per la sicurezza del nostro popolo e delle nuove generazioni, sperando di continuare ad essere solo un decisivo deterrente posto a salvaguardia e mai piu’ uno strumento di morte e distruzione. L’ho gia’ fatto altre volte ma lo ripeto ancora in questa occasione, a me piace paragonare le Forze Armate come la serratura del portone di casa nostra, che impedisce agli estranei e soprattutto a chi malevolmente potrebbe entrare per invadere proditoriamente la nostra privacy o rubare le nostre cose o magari farci del male, a noi stessi e alla nostra famiglia. Saremmo tranquilli e beati senza una porta blindata e senza grate alle finestre il giorno e la notte, mentre siamo assenti o stiamo dormendo? Non credo, neppure vivendo in una baita isolata nel bosco! Il fatto che questa chiusura verso l’esterno per la maggior parte del tempo non serva, perche’ non e’ che tutti i giorni vengano i ladri in casa, non vuol dire che non sia utile, anzi sicuramente svolge silenziosamente e con discrezione il suo scopo di deterrenza a prescindere, facendo desistere chi vorrebbe entrare, senza la quale invece si avrebbe libero accesso di chiunque. Immagino che molti di coloro che leggono abbiano speso un bel po’ di soldi per comprare questo portone blindato ed installarlo, e magari aver messo anche un sistema d’allarme e lo spioncino elettronico, le grate di ferro alle finestre o adottato un cane da difesa, o tante altre belle amenita’, che piu’ costano piu’ sono efficaci e servono allo scopo. Per questo e’ necessario spendere per la difesa del nostro Paese e delle nostre libere istituzioni. Tra l’altro, le chiavi di queste serrature le ha il proprietario di casa, il popolo sovrano, che decide liberamente, tramite i suoi rappresentanti in Parlamento, se chiudere a chiave o lasciare l’uscio aperto a chi consente possa entrare. La convinzione poi di qualche ingenuo e sempliciotto contestatore delle Forze Armate nel pensare che i militari amino la guerra che la Costituzione rifiuta, si basa su qualcosa di assolutamente sbagliato. Come dire che i medici amano le malattie ed il Vigili del Fuoco gli incendi, mentre, ognuno nel suo campo di competenza, si impegna e si prepara proprio per evitare la guerra, le malattie ed il pericolo del fuoco. Anch’io vorrei un mondo di pace e sono certo di poter affermare con sicurezza che lo vogliono tutti i militari, italiani e di tutto il mondo, e per fare cio’ tutti gli uomini e le donne in divisa sono pronti e preparati a sacrificarsi per la difesa del popolo e della Patria. Non sarebbe male che questo senso di amore incondizionato fosse riconosciuto e apprezzato da tutti, nel ricordo di chi ha donato la propria vita per farlo e di chi svolge il proprio servizio quotidiano per il bene di tutti, ma capisco che qualcuno non capisca e contesti l’dea di guerra associandolo al mondo militare. Ognuno e’ libero di pensare quello che vuole e contestare chi presta il suo servizio in divisa. Lo puo’ fare oggi grazie a chi vigila, a proprio rischio e pericolo, sulla sicurezza di tutti noi, sulla pace e che questa liberta’ la difende con grande sacrificio quotidiano, senza chiedere nulla per se, se non, magari, solo un po’ di rispetto e riconoscenza.
VIVA L’ITALIA UNITA E LE FORZE ARMATE CHE LA DIFENDONO!!!