VACCINAZIONI DI MINORI: IN CASO DI DISACCORDO DEI GENTORI DECIDE IL GIUDICE

PADRE FAVOREVOLE ALLE VACCINAZIONI OBBLIGATORE E FACOLTATIVE E MADRE NO VAX: CHI DECIDE PER IL MINORE? PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI DE POTESTATE

La querelle sulla necessaria vaccinazione dei figli minori, di fatto è sempre esistita ma oggi il conflitto risulta maggiormente aspro a causa della pandemia in atto e dei dubbi sulla validità ed efficacia dei vaccini offerti, nei confronti di un virus che muta con estrema rapidità. Chiaramente per decidere quale dei due genitori debba prevalere bisogna rivolgersi all’Autorità giudiziaria la quale, sentite le ragioni delle parti, deciderà secondo quello che è l’interesse esclusivo del minore, con un provvedimento de potestate. Su una disputa relativa alla necessaria vaccinazione o meno di una minore, si è pronunciato, pochi giorni fa il Tribunale di Milano, con una interessante sentenza con la quale i giudicanti hanno ritenuto prevalenti le ragioni del padre, basate su dati scientifici e nell’esclusivo interesse di tutelare la minore, rispetto ai motivi addotti dalla madre, ritenuti “ingiustificati pregiudizi ideologici”. I Giudici hanno quindi argomentato la sentenza ribadendo che: l’interesse del minore, nelle questioni di salute, deve essere perseguito anche contro la posizione dei genitori che, in nome di proprie convinzioni personali, non suffragate da alcuna evidenza scientifica, impongano ai figli scelte errate sul presupposto della affermazione del principio di autodeterminazione che non può essere invocato quando sia in gioco la salute di minori, privi della possibilità di decidere in proprio (Tribunale di Milano, sez. IX, decreto 13 settembre 2021). Sulla scorta di tale ragionamento logico-giuridico, il Tribunale lombardo, ha accolto le doglianze del padre autorizzandolo, senza il consenso della madre, ad effettuare le vaccinazioni facoltative e quelle obbligatorie, nonché autorizzandolo, senza il consenso della madre, a far effettuare alla figlia tutte le volte che sia reso necessario, il tampone “anti-Covid” (nelle forme del test molecolare, test antigenico rapido, test sierologico tradizionale o rapido, test salivare secondo la necessità del caso), autorizzandolo inoltre a valutare, in autonomia, senza l’accordo della madre, se sia necessario o anche solo opportuno somministrare il vaccino anti Covid 19 alla figlia minore, provvedendo di conseguenza. Di fatto con la pronuncia in commento viene posto un importante limite alla responsabilità genitoriale materna in relazione a tutte le questioni collegate alle vaccinazioni obbligatorie o facoltative ed ai test anti covid, e tanto giustificato dal fatto che la mancata sottoposizione al trattamento vaccinale potesse risultare lesiva dell’integrità psico-fisica della minore, nonché pregiudicare il pieno godimento del diritto all’istruzione.

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Redazione

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