MERITOCRAZIA ITALIA, LA VERA SFIDA: UNA GIUSTIZIA BEN ORGANIZZATA – COMUNICATO 18.03.21
Tra i maggiori disagi generati dalla lunga e non ancora superata fase emergenziale trovano amplificata espressione quelli connessi all’amministrazione della Giustizia. La ripartenza passa anche e soprattutto dalla capacità di far ordine tra le priorità, assicurare equilibrio sociale e così riconquistare un adeguato grado di civiltà. Perché un sistema giudiziario ben funzionante è sempre fattore di crescita e di sviluppo del Paese. Ne va certamente anche del livello di attrattività di investimenti di capitali esteri. Una riforma seria, strutturale e organica, finalizzata all’adeguamento qualitativo del servizio, non può più attendere. Per questo, Meritocrazia Italia ha già dettagliato le proprie proposte di ristrutturazione del CSM e di riforma del sistema giudiziario, nel verso di dar sicurezza di imparzialità e terzietà, con ridefinizione dei meccanismi di progressione della carriera in Magistratura, previsione della separazione tra le carriere giudicante e inquirente, divieto di assunzione di incarichi politici da parte dei magistrati fuori ruolo e azzeramento dell’attuale vertice dell’ANM. L’Italia ha Magistrati di elevata qualità, anche in ordine al numero delle sentenze emesse, e non si può denigrare la loro opera per il solo coinvolgimento di una piccola percentuale che attribuisce scarsa importanza alla funzione e notevole considerazione alla propria ribalta politica. Meritocrazia ha già presentato anche il piano tecnico di revisione della giustizia civile e di quella penale, nel senso di assicurare giudizi celeri, ma senza che qualità del servizio e garanzie del giusto processo vengano sacrificati alle pressanti esigenze di speditezza dei riti. Ora, nella consapevolezza che occorrono scelte non limitate alla contingenza e che le opzioni di oggi sono destinate a lasciare traccia anche per il futuro prossimo, Meritocrazia auspica una immediata (ri)programmazione e insiste sull’opportunità almeno di: – provvedere una riorganizzazione del CSM attraverso estrazioni a sorte tra profili di alta meritevolezza nello svolgimento della funzione; – premiare i magistrati nella progressione di carriera in base alla qualità dei provvedimenti e non solo avendo cura dei dati numerici o delle fasi di indagine; – provvedere a un’accelerazione del piano di digitalizzazione nel processo civile, penale, amministrativo e tributario, per favorire la regolare ripresa delle udienze da remoto, in condizioni di sicurezza, e lo scambio di note scritte, anche per il futuro quando non richiesta la presenza fisica dei difensori; in questo, senso utile sarebbe la realizzazione di una piattaforma in grado di supportare PCT, PAT, PPT e PTT, così da consentire di predisporre e depositare gli atti, di accedere al fascicolo e di visualizzare rinvii senza dover ricorrere a programmi esterni e utilizzare la pec per il deposito; – potenziare la dotazione organica e di personale amministrativo e togato, compresa la magistratura onoraria, mediante concorsi su base annua per il personale togato, con attribuzione di un numero adeguato di posti, e per il personale amministrativo, nonché mediante l’assunzione, la regolarizzazione e la messa a ruolo dei magistrati onorari, previa verifica di adeguatezza, per consentire una migliore redistribuzione del carico e dunque maggiore celerità nello smaltimento dell’arretrato, e migliore produttività e concentrazione nella decisione; – operare una semplificazione in termini di riparto di giurisdizione e di agevole individuazione del giudice naturale, nonché in materia di contenimento e riduzione delle barriere economiche dell’accesso alla giustizia; – risolvere finalmente la questione dell’esame di abilitazione alla professione forense, tenendo in considerazione e tutelando sia le aspettative ormai quesite dai giovani praticanti che hanno concluso il percorso di pratica forense sia da quelli che lo hanno intrapreso; al contempo, però, sarà necessario valutare l’impatto di nuovi e numerosi accessi sul mercato di giovani che non riusciranno a ritagliarsi un proprio spazio in un ambito ormai saturo. Sarà, pertanto, necessario pensare nuovi percorsi formativi che consentano una visione d’insieme sul futuro, così da esplorare nuove prospettive; – predisporre un nuovo procedimento esecutivo riorganizzandolo anche su profili di difficoltà economica anche con azioni di ristrutturazione del debito, che possano attivarsi nella prima fase del procedimento. Meritocrazia Italia esprime altresì favore per l’idea di riportare una formazione manageriale alle figure apicali degli uffici giudiziari, perché la capacità gestionale rientri tra i requisiti per la nomina agli incarichi direttivi, e di creare un ufficio del processo composto da assistenti giudiziali con il compito di classificare casi, cercare precedenti giurisprudenziali e predisporre bozze di provvedimenti.