Condannato per aver colpito la moglie con la scopa per lesioni aggravate dall’uso di arma impropria. I giudici hanno infatti valutato compatibili le lesioni refertate nel certificato medico con l’utilizzo di un manico di scopa quale arma per colpire la persona offesa. Per la condanna decisiva è stata la testimonianza della persona offesa, in applicazione del principio di diritto delle Sezioni unite della cassazione, che hanno precisato al riguardo che le dichiarazioni della persona offesa possono essere legittimamente poste da sole a fondamento dell’affermazione della penale responsabilità dell’imputato, previa verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell’attendibilità intrinseca del suo racconto; potrebbe essere opportuno, invece, procedere al riscontro di tali dichiarazioni con altri elementi, nel caso in cui la persona offesa si sia costituita parte civile. Nel caso di specie, la persona offesa è stata ritenuta dal giudice di prime cure e da quello d’appello credibile, anche in virtù del fatto che la medesima non si era costituita parte civile, non mostrando, dunque, né un interesse speculativo di carattere patrimoniale per la vicenda, né un particolare astio nei confronti del coniuge, tali da enfatizzare quanto riferito alle autorità. (Cfr.Cass. sez. V Penale, sent. 12 marzo – 26 giugno 2019, n. 28033 ). Armi improprie: “bastoni muniti di puntale acuminato, strumenti da punta o da taglio atti ad offendere, mazze, tubi, catene, fionde, bulloni, sfere metalliche, nonché qualsiasi altro strumento non considerato espressamente come arma da punta o da taglio, chiaramente utilizzabile, per le circostanze di tempo e di luogo, per l’offesa alla persona”(Cfr. della legge 110/1975 che riscrive l’art. 42 del TULPS.) La dottrina le individua in tutti quegli strumenti idonei a rivelarsi, sebbene la loro destinazione naturale non sia l’offesa della persona, potenzialmente offensivi se utilizzati per scopi diversi da quelli loro propri (Cfr. Bellagamba-Vigna, Armi munizioni esplosivi. Disciplina penale e amministrativa, Milano, 1996, 89).
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