BOCCHE DI BONIFACIO – È lo stretto compreso fra le isole di Corsica e di Sardegna, che unisce il Tirreno al Mediterraneo occidentale. Ha una larghezza variabile da 15 a 20 km e fondali marini inferiori a 100 mt, in alcuni punti anche inferiore ai 50 mt. e, con la presenza di numerosi scogli e secche. All’accesso orientale si trovano le isole francesi di Cavallo e Lavezzi e l’arcipelago de La Maddalena (italiano). È riserva naturale del costituendo Parco internazionale marino. Lo stretto si trova sulla rotta di grande navigazione che da Marsiglia, per lo Stretto di Messina, va al Canale di Suez, ed è molto frequentato dalle linee di navigazione francesi per l’Estremo Oriente. Dalle Bocche transitano annualmente oltre tremila navi, di cui circa l’80 per cento sono considerate ad “alto/altissimo” rischio ambientale anche solo per il combustibile trasportato, per i servizi della nave, indipendentemente dal carico. Secondo l’IMO, lo Stretto di Bonifacio è tra i cinque più insidiosi del mondo, una strada del mare di circa tre chilometri di tesori naturalistici dove ogni giorno si rischia il disastro ambientale. Lo Stretto di Bonifacio e le zone circostanti sono state riconosciute “Area Marina Particolarmente Sensibile” (“Particularly Sensitive Sea Area”). La PSSA di Bonifacio è in assoluto la prima a essere istituita nel Mar Mediterraneo e, la seconda al mondo a riguardare uno stretto internazionale. “Rebus sic stantibus”, l’istituzione del pilotaggio obbligatorio non è più rinviabile. La Camera di Commercio di Sassari all’inizio di quest’anno ha scritto ai ministri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, e alla Regione Sardegna per sollecitare un intervento a favore della sicurezza della navigazione nella Bocche di Bonifacio. Nella nota inviata ai due Ministeri e alla Regione, si è ipotizzata la costituzione di una stazione di pilotaggio in funzione 24 ore su 24 da localizzare a Santa Teresa Gallura o a Bonifacio, gestita in collaborazione dalla Regione Sardegna e dalla Regione Corsa, il cui utilizzo sarebbe a titolo gratuito. Nel corso di un convegno tenutosi a Cernobbio nell’ottobre scorso anche la Federpiloti ha chiesto l’applicazione dell’”APM” IMO, strategia di intervento nazionale per assicurare la piena operatività di tutte le Misure Associate di Protezione (Associated Protective Measure-APM). Ma, nel mentre si discute su come garantire la sicurezza della navigazione nelle Bocche di Bonifacio, le navi continuano a finire sugli scogli! Un cargo battente bandiera di Antigua Barbuda, diretto a Port-Saint-Louis-du-Rhone, è finito sugli scogli intorno alle 3 della mattina, di ieri 13 ottobre. La Rhodanus, lunga 90 metri, che trasportava 2.600 tonnellate d’acciaio e ferro, è finita sulla spiaggia di Cala Longa, vicino a Bonifacio. La nave aveva ripetutamente ignorato gli avvisi dalla Guardia costiera di Santa Teresa che invitavano il comandante a procedere con cautela. Sul posto sono intervenute unità di soccorso della gendarmeria marittima francese e della Guardia costiera italiana. Una nota ufficiale della Guardia Costiera di La Maddalena, dice: “L’unità sarebbe dovuta entrare nell’area precauzionale, così come previsto dalla normativa che regola il transito nelle Bocche di Bonifacio, e virare a sinistra a circa 2,5 miglia a nord-est del faro di Razzoli per poi attraversare lo stretto, ma ha invece proseguito dritto la sua navigazione che si è interrotta su un basso fondale del litorale corso“. Per Il sindaco della Maddalena, Luca Montella,: “A poco serve la sorveglianza via radar se non ci si decide una volta per tutte a rendere obbligatorio anche il pilotaggio marittimo. Carrette del mare, cargo vari e oltre 3.000 navi all’anno mettono a rischio il patrimonio dell’umanità rappresentato da questi arcipelaghi“.
PSSA: L’Area Marina Particolarmente Sensibile (PSSA) è, un’area che ha bisogno di protezione speciale attraverso l’azione dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) a causa della sua importanza per ragioni ecologiche, socioeconomiche e scientifiche riconosciute, che possono essere vulnerabili ai danni prodotti da attività marittime internazionali. Al momento della designazione di una PSSA, l’IMO adottata delle Misure di Protezione Associate per prevenire, ridurre o eliminare la minaccia o vulnerabilità identificata.