Le così dette etichette nutrizionali a semaforo consistono nell’apporre sulle confezioni dei prodotti alimentari una informazione sul contenuto in calorie, grassi, zuccheri e sale utilizzando i colori verde, arancione e rosso. Il colore verde sta ad indicare un basso contenuto di uno o più di questi elementi. Il colore rosso indica invece una elevata percentuale. L’ etichetta a semaforo è usata in Gran Bretagna dal 2013, utilizza i bollini rosso, giallo o verde per stabilire se un cibo è “buono” o “cattivo”per la salute di chi lo consuma, senza tener conto delle quantità assunte o di altri componenti nutrizionali. Con il sistema dell’etichettatura a semaforo, troveremmo un bel bollino rosso sul Grana Padano, sul Parmigiano Reggiano, sul prosciutto di Parma e perfino sull’Olio extravergine di oliva, il prodotto simbolo della dieta mediterranea! Nello scorso mese di dicembre, con una mozione firmata da tutte le forze politiche – 249 voti favorevoli e 2 contrari – il senato ha impegnato il governo ad attivarsi con tutti gli strumenti a sua disposizione nella trattativa in corso in sede Onu per contrastare l’ulteriore diffusione dell’etichettatura a semaforo sui prodotti alimentari, al fine di promuovere invece l’utilizzo di sistemi di etichettatura che diano corrette informazioni nutrizionali e indichino l’origine dei principali ingredienti utilizzati. L’iniziativa del senato è stata presa dopo che in tanti altri paesi si stanno assumendo iniziative nella direzione di introdurre questo tipo di etichettature. Paolo De Castro – primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo – : ”Respingiamo con forza il sistema di etichettatura ‘a semaforo’, che dalla Gran Bretagna si sta diffondendo in altri Stati europei: non è accettabile che un bollino verde, giallo o rosso possa decretare se un cibo è ‘buono’ o ‘cattivo’ per la salute di chi lo consuma, basandosi solo sulla percentuale di sale, zuccheri e grassi che contiene”. Il tema dell’etichettatura a semaforo è stato oggetto anche di esame della seconda commissione dell’assemblea generale dell’ONU, nell’ambito dell’iniziativa “Global Healt and Foreign Policy”. Favorevoli, invece, l’Oms e alcune associazioni, convinti che questo possa essere il migliore sistema per aiutare il consumatore a capire le caratteristiche nutrizionali di un prodotto.
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