Che non si debbano buttare rifiuti nell’ambiente è cosa abbastanza scontata non solo dal punto di vista giuridico, ma anche e soprattutto della sensibilità civica. Ma purtroppo accade.. E, quando accadde due sono i reati contestabili: realizzazione di discarica abusiva di rifiuti urbani e speciali, cioè, realizzare o nel gestire una discarica non autorizzata. deve trattarsi di un’attività abusiva, ovvero di un’attività posta in essere senza le necessarie autorizzazioni. Se invece vi è mera occasionalità, o la quantità dei rifiuti è al di sotto di una certa soglia, oppure «non vi sono attività prodromiche o successive al conferimento», si ricade sotto la fattispecie dell’abbandono di rifiuti. Per combattre questi fenomeni la Guardia Costiera è in prima linea. Il 21 marzo gli uomini del nucleo ambientale della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Olbia unitamente ai colleghi di Cagliari hanno rinvenuto oltre 10 metri cubi di rifiuti in località Sa Marinedda ad Olbia. Nelle acque della zona sono stati ritrovati diversi materiali ingombranti, tra cui un motore marino, alcuni pneumatici, cime e rifiuti plastici di varie dimensioni. Sono stati, inoltre, posti sotto sequestro due pontili abusivi costruiti con materiali di scarto e costituenti un serio pericolo sia per pubblica incolumità che per l’ambiente. In questo caso si configura anche il reato di abusiva occupazione di demanio marittimo, previsto e punito dall’art. 1161 cod. nav., rubricato: “Abusiva occupazione di spazio demaniale e inosservanza di limiti alla proprietà privata. Per ora è scattata una denuncia contro ignoti, ma le indagini proseguono per accertare l’identità dei colpevoli. “L’attenzione del Corpo in materia di protezione ambientale è sempre alta”, afferma il direttore marittimo e comandate del porto di Olbia Maurizio Trogu “il nostro compito è la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, nel rispetto delle biodiversità.” L’operazione, rientra nell’ambito dell’iniziativa “PlasticFreeGC” lanciata nei giorni scorsi dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia costiera- guidata da Giovanni PETTORINO – come campagna di sensibilizzazione e di interventi contro la dispersione in mare delle microplastiche.
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