Promuovere la protezione e il rispetto della natura è una sorta di rivoluzione culturale che parte dal cambiamento delle abitudini di ognuno di noi: un obiettivo sicuramente ambizioso, ma tutt’altro che irraggiungibile. Ma oltre alla promozione, servono le regole. In questa direzione il governo italiano si prepara ad effettuare un importante passo in avanti nella tutela dell’ambiente e soprattutto dei nostri mari. Dal 1° gennaio 2020, sarà previsto il divieto di immissione sul mercato dei prodotti di plastica monouso con sanzioni amministrativa da 1.000 a 10 mila euro, aumentate del quadruplo in caso di quantità ingenti di prodotti o di un valore superiore della merce immessa in violazione del divieto pari al 20% del fatturato. In caso di reiterata violazione è prevista invece la sospensione dell’attività da 12 mesi a 24 mesi. Questo è quello che prevede la bozza dl disegno di legge cd. “Salvamare”. Il divieto riguarderà: posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette); piatti; cannucce, tranne quelle per uso medico; mescolatori per bevande; aste a sostegno dei palloncini, tranne i palloncini per uso industriale o altri usi e applicazioni professionali che non sono distribuiti ai consumatori, e relativi meccanismi. Dall’elenco sono quindi esclusi, almeno al momento, i bicchieri. Il ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa riferisce: “Abbiamo chiuso l’esame tecnico davanti all’ufficio di Presidenza del Consiglio e abbiamo avuto il semaforo verde, per cui può andare in Consiglio dei Ministri. Adesso ci sono i tempi tecnici, poi approderà alla sede parlamentare e si aprirà il dibattito. È un obiettivo importante perché pone l’Italia molto avanti. Noi siamo un Paese bagnato per due terzi dal mare, abbiamo un problema grosso di plastiche che sono nel mare e abbiamo delle possibili soluzioni che io ho proposto e che vanno in linea con la direttiva europea sulle plastiche monouso, che è praticamente in approvazione in queste settimane. Noi vogliamo anticiparla anche perché dobbiamo considerare il mare una nostra ricchezza”.
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE:
PAOLA DEIANA (M5S). Presidente, signor Ministro, tra le principali fonti di inquinamento del mare va considerata in primis la presenza di plastiche e microplastiche; si stima che ogni anno ne finiscano in mare 8 milioni di tonnellate, fenomeno che non lascia immune il Mare nostrum. Bottiglie, imballaggi, reti da pesca e sacchetti rappresentano le maggiori cause di soffocamento e intrappolamento di specie marine. Inoltre, le plastiche, una volta finite in acqua, si frammentano in parti più piccole, che, oltre ad essere ingerite da una grande varietà di organismi marini, possono rilasciare sostanze chimiche. Risulta evidente che questo fenomeno stia causando ingenti danni alle specie e alla catena alimentare, di cui, ricordo, l’uomo è parte integrante. Per tali ragioni, chiedo a lei, signor Ministro, quali provvedimenti il Governo intenda assumere per tutelare l’ambiente marino sotto il profilo della prevenzione e del corretto avvio, recupero e smaltimento dei rifiuti in plastica oggi presenti nei mari e nei laghi.
“SERGIO COSTA, Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Presidente, ringrazio l’onorevole interrogante, perché la sua interrogazione mi dà agio di poter dire che questo effettivamente è un problema serio. Noi sappiamo che mediamente vengono prodotti 300 milioni di tonnellate di plastica a livello globale, nel pianeta, e addirittura 8 milioni annue le ritroviamo nei mari, compreso il Mar Mediterraneo, che peraltro è un mare abbastanza chiuso, quindi ha un interscambio marino estremamente ridotto. Questo è un problema molto serio, che noi affrontiamo sia a livello europeo, come Paese Italia, sia a livello nazionale. Che intendo dire? A livello europeo è recentissimo che il Consiglio dei Ministri dell’ambiente europei – io ero lì presente – ha votato una direttiva che nei prossimi mesi andrà in Parlamento europeo – e quindi presumibilmente verrà votata – proprio per limitare, fino ad escludere, il commercio di plastiche monouso e getta, quindi senza demonizzare le plastiche, ma quelle monouso e getta. Ma già sappiamo, perché ci siamo portati avanti, che dal 1° gennaio 2019, tra qualche mese, i bastoncini di plastica saranno vietati e dal 1° gennaio 2020 anche i cosmetici esfolianti che contengono le microplastiche. Quindi, come Paese Italia ci siamo già portati avanti, ma ci vogliamo portare ancora avanti, perché è mia intenzione nei prossimi giorni depositare un disegno di legge governativo, che io vorrei chiamare “salva mare”, per proteggere il mare dalle plastiche. Quindi, non solo vietando, ovviamente nei tempi previsti dalla direttiva europea, l’uso di plastiche usa e getta, quindi vietarne il commercio e, di fatto, l’utilizzo, ma anche favorendo un percorso importante, ad esempio, con i pescatori, che sono una grande risorsa in un Paese per due terzi bagnato dall’acqua, affinché possano prendere i rifiuti che normalmente si trovano nelle loro reti in ragione addirittura del 50 per cento del pescato, e poterli condurre, per esempio, presso i porti e disporli nelle isole ecologiche che stiamo attrezzando. Una norma nuova che ci porta avanti – saremo i primi in Europa – e, devo dire la verità, con grande soddisfazione”.