Gli uomini del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Bari, guidati dall’ Ammiraglio Giuseppe MELI, hanno portato a termine un’operazione di polizia ambientale denominata “DIRTY MIRROR” con il sequestro di beni per un valore di circa 2 milioni di euro. L’attività investigativa, durata di 2 anni, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari è consistita in una serie di controlli a carico di società operanti nel settore del traffico e smaltimento di rifiuti speciali che hanno consentito l’accertamento di numerosi reati ambientali. Tra tutte le aziende coinvolte, è emerso il comportamento illecito di una società con sede a Mola di Bari, di cui sono stati esaminati oltre 1.200 Formulari di Identificazione dei Rifiuti (FIR) per un volume di 34 mila tonnellate di rifiuti gestiti e smaltiti. Le indagini si sono concentrare su 700 operazioni di trasporto e smaltimento di oltre 18 mila tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, gestiti in modo illecito, in quanto trattati come non pericolosi. Gli accertamenti patrimoniali eseguiti a carico delle società incriminate e dei soggetti indagati, e per effetto della responsabilità amministrativa di cui al Decreto legislativo 231 del 2001 ( che ha introdotto per la prima volta in Italia la responsabilità amministrativa dell’ente in ragione di reati commessi a suo vantaggio o nel suo interesse) hanno consentito di procedere al sequestro, per la eventuale successiva confisca, di diversi beni mobili tra cui 5 autovetture di lusso ed oltre 20 mezzi pesanti e macchinari da cantiere, e delle disponibilità finanziarie sui tutti i rapporti bancari, per un valore complessivo pari a quasi 2 milioni di euro.
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